Diario del 31.07.2022

GOSTINITSA IN MEZZO AL NULLA

700, anche qualcuno in più i km che ho percorso oggi nella assoluta vastità e .. “desolazione” della steppa kazaka.

Parto presto e costeggio il Syr Darya, il fiume che insieme all’ Amu Darya, dovrebbe servire da bacino al grande lago Aral, lago che ormai quasi non esiste più. Anche il fiume in questo periodo dimostra sicuramente poca portata, ben al di sotto della norma.

Inizia, proprio dalla sponda a nord del Syr Darya il deserto kazako del Kizilkum, e gli unici abitannti non motorizzati che incontro sono ancora i 4 quadrupedi: cammelli, vacche, cavalli, capre.

E’ un po’ meno caldo degli altri giorni e l’essere partito presto mi fa viaggiare per un bel po’ con del frescolino; nel pomeriggio, però, la calura esplode in tutta la sua forza e arrivo alla gostinitsa senza nome, spersa nel nulla, madido di sudore e bello stanco.

I 700 sono volati ed alle 17 sono già quasi in doccia.

Da diversi giorni la connessione che trovavo nei vari alloggi non mi permetteva di operare al meglio; speriamo stasera di riuscire a sistemare gran parte dei diari di viaggio che mancavano.

Ora mi ci metto sotto e .. speriamo bene.

Domani tappa corta, poco meno di 400 km e arrivo in una grande città: Aqtobe, nord ovest del Kazakhstan.

Ciao ciao.

Diario del 30.07.2022

QIZILORDA DUE .. MA NON E’ VENDETTA!

Ancora colazione autogestita lungo la strada: biscotti (buoni), tazza con latte e cappuccino della McDonald e bustine di zucchero rubato non ricordo più dove!!

In partenza da Tashkent la ruota panoramica

La frontiera stavolta è una trentina di km dopo tashkent e qui si invertono i ruoli perché sono i Kazaki a farmi dannare di più; diciamo che in due orette me la cavo, dai e adesso mi aspettano 570 km di una steppa monotona, ma monotona che di più non si può.

Pullmini a 6 posti .. ci sono dappertutto e si infilano dappertutto
I soliti camion alla frontiera ..

A movimentare un po’ lo scorrere dei km sotto le ruote (a proposito, Kazakina, all’alba dei quasi 10.000 km percorsi in 28 giorni si sta comportando non bene, di più: nessun problema meccanico – tochemo ferro – o elettrico, precisa nell’accensione, pronta nelle riprese, bene nella tenuta di strada e nelle città) è l’”incontro” con una piccola tempesta di sabbia (niente a che vedere con quella australiana o quella del deserto prima di Quetta in Pakistan) però fastidiosa, con forte vento che alza la polvere e la sabbia per parecchi km.

Il nuovissimo palazzetto di Turkistan .. che non avevo fotografato all’andata
In arrivo la sabbia ..

L’arrivo a QIZILORDA non desta comunque preoccupazioni; l’hotel Sirdaria ha visto di certo tempi migliori ma è molto spazioso ed in una zona tranquilla: dopo tanto sudore, polvere, tempo passato in sella la doccia è un toccasana sia per il fisico che per il morale.

Domani non ci sono frontiere (era ora, dico io ..) ma i quasi 700 km di steppa kazaka inducono di sicuro ai colpi di sonno: canzoni a squarciagola, qualche schiaffetto ed un caffettino ogni tanto dovrebbero aiutare.

Ciao ciao.

Diario del 29.07.2022

TORNO A CASA

Si, si, ho deciso che torno in Italia e spedisco la moto in Nord America da un porto o aereoporto italiano. Diciamo che la questione prezzo ha inciso non poco ma non c’è solo quello; ci sono anche le incognite di un terzo visto russo che non si sa se si riesce ad averlo, ci sono incognite sulla spedizione che qualche mese fa non c’erano, diversi altri fattori personali.

E così stamattina parto in direzione Tashkent e speriamo che almeno non ci siano anche altri inconvenienti. Bellissima la prima parte lungo il torrente (riesco a fare una colazione in itinere in un bellissimo posto a quasi 3000 mt di quota) e quella che sale al passo, duro il nuovo impatto con i 19 tunnel che mi riempiono di ossido di carbonio e polvere

Inconvenienti no ma la strada per arrivare al valico di frontiera non è proprio “simpatica”; si perché il primo border dove arrivo e dove mi porta il satellitare è aperto solo ai locali a piedi e devo sorbirmi altri 60 km di quella che ormai chiamo la strada “merda”, cioè un insieme di sterrato, asfalto mal ridotto, tacconature e buche che appunto merita il soprannome.

Fosse finita; il border tajico tutto sommato si rivela abbastanza rapido, ma quello uzbeco è ben altra cosa rispetto all’andata perché passo la bellezza di 8 posti di controllo ed infine viene passata al setaccio tutta la moto (smontato assolutamente tutto, svuotato le borse laterali e passate al metal detector quelle morbide) compreso il passaggio del cane antidroga e sonda nel serbatoio della benzina!!. Gnanca Pablo Escobar jera controeà cossì!!

Morale della favola esco alle 18, dopo quasi 4 ore di caldo infernale (e non esagero, come pensa qualcuno) e poco dopo le 20 sono al Paradise Inn dove mi doccio, esco, compro qualcosa al market e rientro per ficcarmi in letto bello stanco.

Domani altra frontiera e altri 600 km.

Ciao ciao.

Diario del 28.072022

LA CIORBA

Giornata assolutamente interlocutoria, con sistemazione di alcune cose e tanti, tanti pensieri.

Al mattino do, dopo quasi un mese, da lavare con la lavatrice i pantaloni della moto (ormai stavano su da soli!!) e la giacca (intrisa come non mai di sudore e polvere); naturalmente anche magliette, short, etc

Poi mi reco presso la BiKe House di Aziz (conosciuto anche dal Cicca e la Sere) per l’olio catena e riesco a portare via una confezione da 400 ml per soli 38 € (gnanca mae ..). Però ne avevo bisogno.

Nel pomeriggio provo a sentire un po’ di preventivi di spedizione moto da Almaty (anche con l’aiuto di Francesco e Maurizio) e provo ad interessare l’ amico Pietro per la cassa eventuale.

Quando mi arrivano le risposte resto di sasso: con quei soldi la compro nuova una moto e quando la rivendo ci guadagno anche!! Ma tant’è, questa è la situazione ed urge prendere una decisione: il cervello comincia a fumare ed io comincio a sudare ..

In serata, in compagnia di Valentin, ospite francese dell’ ostello, usciamo per recarci ad un “posto dove mangiano i locali”, non saprei come meglio definirlo, ma il cibo è autentico (ciorba, Lanman e Tarabog buoni buoni buoni .. e naturalmente il prezzo da ridere : 7,5 € in due, bevendo piva, la birra tajica).

Ritorno in ostello ancora assillato .. ci dormo sopra, la notte porta consiglio (ed anche il confrontarsi con Anna, naturalmente).

Ciao ciao.

26.07.2022

CHI CERCA TROVA .. FORSE!!

Sono rimasto qui a Samarcanda, oltre che per le Sue bellezze, anche per sistemare due cosette: trovare un lettore di schede SD e mettere dell’olio sulla catena. Beh ho girato 2 centri commerciali dedicati alla tecnologia e diversi negozietti e lettori scheda SD qui non ne hanno. Non parliamo poi dell’ olio per la catena: non sanno cosa sia ma in compenso mi hanno proposto almeno 20 tipi di olio differenti, tutti asserendo che sarebbero andati benissimo.

Nel pomeriggio mi sposto ancora in moto per fare rifornimento e trovo per caso un gommista, meccanico, radiatorista (insomma un tuttofare ..) con maglietta Castrol che mi fornisce una piccola quantità del prezioso liquido; vabbè, dai, a Dushanbe spero di essere più fortunato.

Scatto anche due foto a due gentili ragazze qui all’ostello per darVi un’idea dell’ abbigliamento delle donne qui in Uzbekistan: vestito lungo sotto al ginocchio di solito a fiorami o grandi disegni a cui vengono abbinati, ma non sempre, dei pantaloni della stessa stoffa. Nell’insieme il tutto risulta gradevole anche se un pò “retro”. Poi ci sono anche ragazze che vestono più all’occidentale ma nella maggioranza, grande maggioranza, dei casi così si vestono le donne. Gli uomini invece quasi sempre all’ occidentale (pantaloni e T-shirt o camicia), a volte, soprattutto i più anziani o i ragazzi che servono nei ristorantini con il cappello tipico uzbeco.

Domani e dopodomani saranno giornate importanti: per l’entrata in Tajikistan (ancora non si capisce bene se serve un visto on line da fare prima o meno) e per la percorribilità di quella bellissima (per i paesaggi, eh .. non per la sua sistemazione!!) strada che è la Pamir Highway. Si può fare, non si può fare, si può fare ma non si entra in Kirghizstan e quindi si deve tornare indietro in un giro ad anello. Boh, nei prossimi giorni saprò ..

Ciao ciao.

27.07.2022

IL TAJIKISTAN E’ RAGGIUNTO

Cambiano i volti della gente (con occhietti ridotti ormai a due fessure e zigomi sempre più alti), cambia l’abbigliamento, cambia anche forse l’atteggiamento verso gli altri (qui improntato ad una grande “fratellanza”) ma la globalizzazione ha ormai reso le città del mondo praticamente tutte uguali, con traffico caotico nelle periferie, centro più ordinato e con case più signorili, poche regole nel traffico, etc etc.

Arrivo a Dushambe verso le 5 del pomeriggio (ora locale, in Italia sarebbero le 2) dopo una partenza all’insegna della tranquillità dal mio “buen retiro” di Eumir B&B; devo sistemare una sbarra che tiene le borse e mi fermo in corsa presso una officina meccanica; mai scelta fu migliore: bravi, veloci, rganizzati e con tutti gli strumenti per lavorare. Alla fine si fanno pagare con una foto tutti assieme per ricordare il vecchietto che sta facendo il giro del mondo .

Dopo 50 km c’è la frontiera ed effettivamente non chiedono niente di particolare (test PCR, Visto on Line, permesso): gli uzbeki mi controllano tutte le valigie, i Tajiki perdono tempo per trovare i soldi da darmi indietro della tassa d’ingresso di 10 dollari. Tutto qua.

Poi la strada, che dal border fino a Dushanbe resterà bellissima, asfalto che sembra il panno verde del biliardo; il caldo si fa sentire anche qui ma si corre dentro una larga valle circondata da basse montagne velate dall’umidità e la steppa kazaka ha lasciato il passo a filari di pioppi o platani che fiancheggiano la carreggiata. Solo più avanti la strada comincia a salire e a circa 80 km dalla capitale la salita si fa impegnativa e ancora di più la discesa con una decina di tunnel, di cui uno lunghissimo e pericoloso.

Ah anche qui tante mucche lungo la strada, niente cavalli e cammelli/dromedari, e pecore .. nere (o marrone scuro),

Domani rimango qui.

Ciao ciao.

25.07.2022

SAMARQAND

Sono convinto ci siano 4 ore di differenza con l’italia e quindi sono convinto di partire alle 7.30; invece sono le 6.30 e la strada da fare è di soli 300 km. Pur avendola cercata non sono riuscito neanche a trovare la Kawasaki nel distretto automobilistico di Tashkent e così prendo la strada per Samarcanda.

Primi km su strada non proprio “buona” ma accettabili come temperatura; poi, dopo le dieci, arriviamo agli ormai soliti 48 gradi e il vento trasversale all’ingresso di Samarcanda alza un bel turbinio di sabbia e polvere. Ho attraversato un territorio che rappresenta continuità con la steppa kazaka; una solo grande differenza: qui i cammelli/dromedari ed i cavalli non li ho ancora visti, mucche e capre si ..

Con una storia lunga più di 2700 anni Samarqand è da secoli una delle principali città della Via della Seta e seconda per abitanti nel Uzbekistan; ah, la particolarità è che la maggior parte degli abitanti è in realtà di lingua tagica.

Io non faccio fatica a trovare sistemazione nella bella casa tradizionale di Emir e Kazakina fa bella mostra di sè all’interno del patio. Esco per un piccolo giro e mi accorgo che a non più di una cinquantina di metri abbiamo il mausoleo di Tamerlano (purtroppo la cupola è in restauro proprio in questi giorni) e già cominciamo a vedere le architetture classiche di questa parte del mondo.

Attraversando i giardini arrivo anche al Registan, una delle piazze più famose del mondo, con le pareti delle madrasse maiolicati di azzurro a chiudere su tre lati, lasciando all’ occhio dello spettatore un lato da cui ammirare tutta la sua bellezza. Le tre madrasse, costruite in epoche differenti, sono dette di Ulug Bek, di Sherdar e di Tilla-Kari.

Qui incontro i due motociclisti russo-sloveno-portoghesi (padre e figlio su Yamaha F700 Tenerè) che ci incrociarono a Stepantsminda, al confine tra Georgia e Russia: grandi abbracci, foto e scambi di safe trip reciproci. Su instagram li potete seguire su theironbuttrider ..

Ritornando lungo il grande viale non posso fare a meno di guardare i tanti ristorantini che si stanno preparando per servire delle succulente cene: non li lascerò insodisfatti!!

Domani ancora Samarcanda.

Ciao ciao.

24.07.2022

UZBEKISTAN

Sono appena entrato, Tashkent, la capitale dell’ Uzbekistan, con i suoi quasi 3 milioni di abitanti su un totale 30 milioni è solo un decimo della popolazione ma così, a occhio e croce, mi sento di poter dire una cosa: la macchina che più circola qui è la piccola Matiz, ma non Chevrolet come da noi, ma DAEWOO, la marca coreana che l’ha ideata e prodotta per tanti anni.

Anche stamattina alla partenza un caldo micidiale e altrettanto si può dire durante i 100 km di percorso che separano Shymkent dalla frontiera; aggiungiamoci pure le tre ore sotto il sole tra uscita kazaka ed entrata uzbeka ed avete il quadro della situazione. Ah, uscendo dal kazakhstan vengo accerchiato da decine e decine di donne (e ripeto solo donne!!) che mi vogliono cambiare i soldi in SOM, la moneta uzbeka (1€ = 11.100 som): insomma mi sarei dovuto portare un carretto con me ..

Darò un giudizio definitivo dopo qualche giorno passato tra qui Samarcanda, Buchara e lungo le strade ma l’impressione è che il livello di vita sia più basso che in Kazakhstan ma .. vedremo nei prossimi giorni.

Fantastico invece il Gallery Hotel dove, non funzionando Booking e non avendo quindi la mia prenotazione, allo stesso prezzo, 7,5 €, mi danno una stanza con 2 letti singoli invece che il posto letto in dorm: solito fortunello!! L’ostello è bello, grande, tutto su un piano, e la moto è alloggiata all’interno in una galleria lunga una trentina di metri: opere d’arte a confronto!!

Incredibilmente in ostello incontro Rashid, insegnante uzbeko di Tashkent, che per ben 2 anni ha lavorato con Emergency in Italia, in varie sedi: davvero una grande coincidenza per me che sto facendo questo viaggio anche a favore dell’organizzazione fondata da Gino Strada

Esco nella via principale dove si affacciano negozi, market, bar, ristoranti, banche, etc : stasera non avrò che l’imbarazzo della scelta. E difatti, dopo non so neanche io quanto tempo, decido di prendere una ottima zuppa di pollo a cui aggiungo gli immancabili shashlik (gli spiedini tipici dell’Asia centrale).

E domani la mitica Samarcanda.

Ciao ciao.

p.s. problema tecnico con la foto: spero di pubblicarle domani. Sorry.

23.07.2022

LA PORTA DELL’INFERNO

Avete mai passato cinque minuti a 50 °? Penso pochi di Voi ..

Provate invece a pensare 500 km ( quasi 8 ore!!) a quella temperatura, con un vento trasversale che ti levava la pelle tanto era caldo. Ecco, questo è quello che ho passato oggi.

E non sto esagerando .. i soliti Soloni diranno che non ho provato il Dasht-e Lut o il deserto di Atacama o il Grande Deserto Simpson in Australia (che invece ho provato tutti e tre .. he he he ..) ma io dico solo quello che provato oggi, veramente la porta dell’inferno.

E sono arrivato a Symkent, dove sono adesso, che, pur avendo bevuto continuamente nel corso del tragitto, avevo la bocca impastata e facevo fatica a parlare.

Nel mezzo qualche pausa alle fermate degli autobus invasi da cavallette di tutte le razze e grandezze, le poche zona d’ombra (veramente difficile trovarne, eh ..) monopolizzate dai venditori e venditrici di angurie e meloni, l’osservazione dell’ estrema capacità di carico dei camion agricoli, l’esplosione di modernità della nuova parte di Turkistan (e non sono riuscito per il traffico a fotografare l’ avveniristico palazzetto dello sport in cemento e cristallo colorato).

Anche Shymkent , terza città del Kazakhstan col suo oltre un milione di abitanti e grande centro storico sia per le tribù nomadi fin dal XII° secolo sia per i russi dalla seconda metà dell’ 800, è sotto una cappa di calore ( e lo provo sulla mia pelle .. ormai bruciacchiata .. quando a prelevare soldi e comprare da bere) ma lo Shym Hostle (non è un errore .. è scritto proprio così!!) ha l’aria condizionata in ogni camera ed io ne approfitto, visto che sono da solo in una stanza con sei letti.

Grande doccia, cena autogestita con spaghetti tuna&tomato, aggiornamento social ed è già ora di andare a letto: oggi ho “perso” un’altra ora, sono 4 ore avanti rispetto all’ Italia.

Domani ennesima frontiera .. speriamo che Kazaki e Uzbeki siano buoni.

Ciao ciao.

22.07.2022

TRENTA E NON SENTIRLI!!

Oggi Kazakina ha superato i 30.000 km e dire in ottime condizioni. Dopo i piccoli problemi riscontrati nei giorni precedenti ed il “restailing” effettuato, sono due giorni che la piccola Versys-x 300 viaggia alla grande.

Partito presto perchè i km da percorrere sono più di 700 e mi aspetto che siano tutti nella steppa che più steppa non si può e con un gran caldo. Troverò invece all’inizio anche la pioggia (che mi costringe a mettere il completo Spidi antiacqua ed anche i guantini) ma effettivamente poi sarà un’agonia di strada monotona, di bell’asfalto, eh, ma calda, afosa, dove spesso mi prende il sonno e sbando paurosamente.

E trafficata, no??!! Lunghe colonne di TIR e auto mi fanno pensare che tutti gli abitanti del Kazakhstan siano su questa M32 tra Aqtobe e Qizilorda solo per rendere la vita più difficile a me. Piccolo particolare simpatico per un italiano: mi fermo in un distributore in mezzo al niente e trovo sugli scaffali tutti i prodotti Ferrero: gli ovetti Kinder, i Raffaello, i Rocher, etc etc ..

A 250 km dalla meta di giornata un’indicazione di svolta a DX: Baicon Nur, insieme a Cape Canaveral il cosmodromo più famoso del mondo; da qui sono partiti e continuano a partire tutti i progetti russi nello spazio. Non sono un patito ma è comunque emozionante passarci accanto

Arrivo al VanGogh hotel di Qizilorda verso le 18 e mi sistemo per la notte (cena in un piccolo locale qui vicino dove mi chiedono foto e dedica: wow sò famoso!!). Domani circa 450 km fino a Shymkent, porta di ingresso per l’ Uzbekistan.

Ciao ciao.