Ieri sera dopo cena ho conosciuto Mourir ed è Lui che mi ha detto che ChefChaouene vuol dire vedo i due corni, riferito alle due montagne gemelle alle spalle della cittadina. E mi ha anche detto per cosa è famosa la città: l’acqua pura, la lana e .. l’ hashish (e di gente fatta e strafatta ne ho vista parecchia in giro !!). Io no, lo giuro ..
Stamattina, aspettando di incontrarmi con i due vecchi amici Marna e Danilo (con cui vent’anni fa abbiamo condiviso le due splendide uscite in moto in Etiopia ed in Sudafrica-Botswana e Namibia), mi sono incamminato per le strette vie della Medina ed è stato uno spettacolo che non mi aspettavo di sicuro; un piccolo assaggio lo avevo già avuto ieri sera ed i tanti che erano già venuti mi avevano parlato di Chefchaouene ma non mi sarei mai aspettato il caleidoscopio di colori (con l’azzurro prevalente su tutto), di profumi, di edifici, di stradine, di persone, di negozi, di incontri (anche un gruppo di simpatiche signore padovane), di scalinate e angusti passaggi che mi sono trovato ad affrontare stamani. Fantastico!!
Mi sono lasciato andare a camminare senza meta, su e giù continuamente ed ero inebriato da tutto quello che vedevo: mi è piaciuto tantissimo.
Ogni cosa bella ha comunque fine e nel pomeriggio sono riuscito, quasi miracolosamente a ritrovare la via dell’ Hotel Ahrazem, non prima di aver cambiato soldi e sistemata sym telefonica.
Intanto sono arrivati Marna e Danilo e con loro passo le ore fino alla cena insieme. Ah, sapete chi dipinge le case di azzurro? Le donne, sono le donne .. altrochè.
Domani Fes, una delle città imperiali.
Ciao ciao.
Maurizio