27.04.2023 ANDORRA LA VELLA

Ci salutiamo in strada dandoci appuntamento fra due mesi e mezzo col Lorcho e fra quattro mesi col Chuso quando ritorneranno in due momenti differenti dal viaggio verso l’Asia che inizieranno insieme il 22 di maggio : Josè Luis infatti, raggiunta la Mongolia, ritornerà attraverso la Russia mentre Jesus continua fino ad arrivare a Magadan ed a Vladivostok e poi ritorno .. ma entrambi si fermeranno a Pontelongo per qualche giorno!!

Quanto mai rapida l’ uscita da Pamplona e molto belle le strade di Navarra, col solito tomtom che dopo un po’ mi fa abbandonare la strada principale per mandarmi in mezzo alle montagne per quei percorsi alternativi che io amo molto.

diario del 27.04.2023 ANDORRA LA VELLA

Ci salutiamo in strada dandoci appuntamento fra due mesi e mezzo col Lorcho e fra quattro mesi col Chuso quando ritorneranno in due momenti differenti dal viaggio verso l’Asia che inizieranno insieme il 22 di maggio : Josè Luis infatti, raggiunta la Mongolia, ritornerà attraverso la Russia mentre Jesus continua fino ad arrivare a Magadan ed a Vladivostok e poi ritorno .. ma entrambi si fermeranno a Pontelongo per qualche giorno!!

Quanto mai rapida l’ uscita da Pamplona e molto belle le strade di Navarra, col solito tomtom che dopo un po’ mi fa abbandonare la strada principale per mandarmi in mezzo alle montagne per quei percorsi alternativi che io amo molto. Il profumo dei fiori di campo si alterna con l’odore acre dei tanti allevamenti di maiali che si incontrano (questa è zona di produzione dello Jamon iberico) mentre i paesaggi attorno sono interrotti dai ruderi antichi e dai tanti nuovi borghi.

Poco da dire se non che qui ad Andorra la benzina costa 1,45 €, che non pensavo ma esiste ancora la frontiera (anche se i doganieri neanche mi fermano ..), che sono in piena montagna ed il tempo cambia con una velocità impressionante (faccio appena in tempo ad entrare all’ hotel Sant Jordi che si scatena un temporale coi fiocchi .. che dura neanche mezz’ ora e lascia poi il posto ad un bel sole) e che penso che ad Andorra (paradiso fiscale) la gente stia economicamente bene .. almeno da quel che si può vedere!!

Domani ultima tappa “estera”; mi fermo infatti ad uno dei miei ostelli preferiti per la quarta volta:
l’ Auberge de Jeunesse di Arles mi aspetta ..

26.04.2023 LOS PICOS DE EUROPA

Colazione nello stesso locale della sera precedente, carico moto e poi via con Jesus in sella alla Sua KTM 1190 a farci strada nelle carreggiate della campagna della regione Castilla y Leon; piccoli borghi e vecchie chiese romaniche fanno capolino di tanto in tanto nella prima parte del percorso; poi la strada comincia a salire e grandi curvoni in salita o in discesa passano sotto le ruote delle nostre cavalcature. La prima sosta è al Parque regional de Montana de Riano y Mampodre, dove scattiamo tante foto del lago e delle montagne attorno; poco più avanti ci fermiamo per un caffè o un te per scaldarci un po’: fa infatti freschino!!

Scendiamo a valle ma solo per risalire lungo fantastiche stradine e passando per borghi in pietra che sembrano quasi finti all’ interno del Parque Nacional de los Picos de Europa, un parco di 65.000 ettari che si estende su tra regioni spagnole: CastiilayLeon, Asturie e Cantabria, parco abitato fin dal neolitico. La vetta più alta è il Torrecerredo a 2648 mt ma tutte le cime rocciose ancora innevate offrono uno spettacolo entusiasmante; il passaggio poi sulle gole è quanto mai gratificante per i motociclisti (tantissimi i biker inglesi che incontriamo lungo il percorso!!).

Scendiamo nuovamente e ci fermiamo per mettere qualcosa sotto i denti (bocadillo de lomo) e quindi ripartiamo per Pamplona, andando prima a Bilbao e poi a Vitoria Gasteiz ma qui il gps comincia a fare le bizze e per non perdere troppo tempo decidiamo per la Autovia a pagamento che in poco tempo ci fa arrivare alla meta.

Troviamo veramente rapidamente l’ ostello Aloha e dopo una rapida doccia usciamo per le vie cittadine: la cena in un ristorante turco!!

Domani ci separeremo e mentre loro ritornano a Leon io me ne vado all’estero: la meta infatti è Andorra, piccola repubblica indipendente in mezzo ai Pirenei.

Ciao ciao.

Maurizio

25.04.2023 ESTRELLA GALIZIA 1906

Ci alziamo alle sei e tre quarti ma riusciamo a partire solo alle otto; il traffico di Vigo a quell’ ora, come potete immaginare, è bello pesante ed il tempo non aiuta di sicuro: sembra che debba piovere da un momento all’ altro.

Invece non beccheremo neanche una goccia e sotto la guida del Lorcho la strada sulle montagne scorre veloce e senza intoppi; già alle 14 siamo davanti alla casa dove Jesus Nieto (detto Chuso) vive dividendo l’affitto con altri tre compagni: una ragazza e due maschi.

La casa è molto grande e soprattutto ha un giardino enorme dove il giovane spagnolo ha preparato un bel barbecue: forse ricorderete che Jesus per vent’anni ha aiutato il padre come “asador” al Salamanca, forse il più famoso locale di carne alla brace di Leon; ora il padre è andato in pensione e Lui si è preso un anno sabbatico per viaggiare e .. non fare nulla. Mica male come scelta!!

Siamo lì che stiamo mangiando e progettando futuri viaggi quando il Chuso, alzandosi dalla sedia, appoggia il piede su una affilata vanga da campeggio che ci aveva appena mostrato e si tagli il secondo dito del piede dx: una ferita bella larga ma soprattutto profonda, una ferita che butta tanto sangue, una ferita che io e Josè Luis decidiamo sia vista da un “centro de saude” lì vicino .. dove mettono 5 punti al giovane testone che non voleva proprio andarci. Comunque dai, poteva andare peggio.

Ritorniamo, ci cambiamo e andiamo al locale lì vicino lungo la strada dove ceniamo con tortilla e bocadillo .. innaffiati da un’ ottima Estrella Galizia 1906, la più buona birra della casa galiziana.

La bella notizia è che i due amici (anche il testone col piede tagliato) hanno deciso di accompagnarmi fino a Pamplona e restare a dormire nell’ hostel Aloha dove anch’ io sono alloggiato.

Navarra stiamo arrivando.

Ciao ciao.

Maurizio

24.04.2023 A PASSEGGIO PER VIGO

Dormo profondamente e mi sveglio tardi.

Poco da raccontare oggi, passata com’è la giornata quasi tutta nelle strade della città più importante della Galizia.

Le strade della città gallega si sviluppano principalmente come quelle del castro romano in direzione nord – sud, quasi praticamente in piano, ed in direzione ovest – est, quasi tutte in salita od in discesa.

Da Rua da Coruna 35 (dove vive el lorcho) ci sono quasi 2 km per arrivare al centro, zona pedonale, prendendo anche uno degli ascensori che permettono di passare senza fatica da unlivello di strada ad un altro.

Tanta gente nelle calle pur essendo lunedi e dopo aver finalmente trovato un cambio dinero per trasformare in euro i pochi dollari rimasti ci fermiamo a prendere un “corto de cerveza” , un birrino, lì nella zona pedonale della città.

Mila domani lavora come insegnante a Santiago de Compostela e quindi parte nel primo pomeriggio ed in serata mi concedo insieme a Josè Luis una tortillsa spagnola con champignon (ed ovviamente cerveza!!)

Domani si va a Leon per incontrare Jesus dopo l’incidente che ha avuto un mese fa in Marocco: son 360 km .. speriamo senza pioggia.

Ciao ciao.

Maurizio

23.04.2023 LORCHO, GRANDE AMICO

La giornata di oggi la ricorderò soprattutto per l’incontro finalmente dopo due anni con il mio grande amico spagnolo Josè Luis Ferreiro del Carmen .. detto Lorcho.

Ma andiamo con ordine .. si parte da Castelo Branco con un sole alto ed un cielo blu cobalto, senza una nuvola all’ orizzonte.

Ma già da Coimbra, quando mancano ancora più di 250 km prima di Vigo, grossi nuvoloni neri non promettono niente di buono e pochi km dopo comincia una pioggerellina fitta fitta che consiglia di mettersi tutto l’ antipioggia (copristivali, copripantaloni, coprigiacca e copriguanti) che mi fa guidare con tranquillità per i km che mancano.

E faccio bene perché sulle montagna della strada da Braga che il tomtom mi fa fare si scatena un bel temporale e l’ acqua che si riversa a terra è veramente tanta e .. potente.

Versi ormai Vigo la pioggia mi da tregua anche se il cielo resta in balia di tanti neri nuvoloni.

Dico commovente l’ incontro con il grande amico, naturalmente per me, perché dopo quasi due anni riusciamo finalmente ad abbracciarci di nuovo e rinverdire una amicizia che ormai è consolidata dai comuni interessi ed un sentire le cose della vita così simile.

Conosco anche Mila, la sua simpatica compagna, e la cena in casa assieme passa con una gran velocità ed una altrettanto rapida partecipazione dei temi affrontati fino a notte tarda.

Domani sarò ancora in compagnia degli amici di Vigo: un piacere stare qui.

Ciao ciao.

Maurizio

22.04.2023 CHI L’AVREBBE MAI DETTO!!

In camera “compartida” ci sono due letti a castello e siamo in tre per questa notte: io, Alipio ciclista francese (di Fontainebleu) ma di origine portoghese e che ha vissuto 22 anni in Angola e Tarik, indiano che è qui per una gara internazionale di scacchi. Gente simpatica ..

Dopo la partenza del ciclista e dopo che lo scacchista è andato al torneo mi metto dietro alla moto con pulizia e “oliaggio” della catena e pulizia (non lavaggio) con acqua e stracci della moto che era veramente lurida dopo ultima parte dell’ Algeria e tutto il Marocco: ovunque mettessi le mani o toccassi con l’ abbigliamento diventavo lurido!!

Intorno alle 10.30 vado a piedi verso il centro storico di Castelo Branco e resto decisamente colpito da questa cittadina poco conosciuta (almeno in Italia) ma che si rivela molto interessante con i suoi vecchi e stretti vicoli dove si affacciano “portados quinhentales” (porte cinquecentesche), con la sua Sè Catedral dove appese ai pulpiti laterali ci sono belle “colchas” (trapunte di lino lavorate con seta e motivi arabeggianti tipiche solo di questa zona), i giardini del Paco Episcopal (Palazzo Episcopale) che niente hanno da invidiare ai nostri bei giardini all’ italiana.

Un piacere quindi camminare per le vie cittadine e fermarmi anche in piazza davanti alla cattedrale dove, oltre a notare uno degli ultimi retaggi di un’ epoca passata, una cabina telefonica, mi dedico ad una delle mie attività preferite quando sono in viaggio: stare seduto su una panchina e osservare i tanti personaggi che passano, chiaccherano, ridono, cantano, si rincorrono, si guardano nelle vetrine per vedere come stanno, si baciano e abbracciano, parlano al telefono, etc etc ..

Ieri sera la pizza italiana al Mr. Pizza, 1° premio in Portogallo per miglior pizza, stasera molto più prosaicamente una caratteristica cena portoghese al “A Cozinha”.

Domani Vi dico : sono indeciso tra bacalao, tripas a moda do Porto, caldo verde, ovos moles de Aveiro, francesinha, arroz de mariscos .. mah!!

Ciao ciao.

Maurizio

21.04.2023 LA CITTA’ DELLE COLCHAS

Uscire da Lisbona e dalle sue periferie richiede più di un’ ora per superare le 327 rotatorie ed i 79 semafori che incontro: uno sfinimento autentico!!

Come avrete capito non si è liberato un posto alla Pousada de Juventude di Lisbona e come se non bastasse ce ne sono alla Pousada di Coimbra ma solo per le ragazze!!

Guardo un po’ su internet sia booking sia Google Maps e decido per la Pousada de Juventud di Castelo Branco, più o meno all’ altezza di Coimbra ma più spostato verso la Spagna.

Poco da dire sul percorso se non che probabilmente sto vedendo la parte meno turistica (e quindi più autentica) di questo territorio portoghese .. e questo mi piace molto. E bello anche il grande lago che incontro poco prima di arrivare a Vila Velha de Rodao ..

A Castelo Branco, cittadina di 55.000 anime non lontano dal confine spagnolo, sede episcopale e con dei magnifici giardini con anche alberi parecchio rari (domani, se non piove vado a vederli!!) c’è la scuola professionale che prepara gli artigiani nella tradizionale manifattura delle “colchas”, coperte ricamate di influenza orientale.

Faccio appena in tempo ad arrivare che comincia a piovere e anche quando esco a mangiare una pizza continua a scendere acqua e me ne torno in camerata bello zuppo. Visto che c’è poco da scrivere faccio una considerazione (ogni tanto le faccio, lo sapete) ..

Uno degli aspetti che più mi piacciono dei miei viaggi, oltre alla tante meraviglie che ho la fortuna di vedere ed assaporare, sono gli incontri con le persone; è un vero piacere parlare e farsi raccontare le tante storie particolari di connazionali all’ estero per i motivi più disparati (non solo turisti) o di residenti con cui entri in contato nelle situazioni a volte più strane.

In questo viaggio ho conosciuto proprio tanta gente, da Mahmoud, tunisino-francese, che mi ha anche aiutato a spedire a casa due tappeti, a Abdul e Salim che a Ghardaia sono stati i miei angeli custodi, da Benoit giovane motociclista francese alla ricerca della sua identità girando il mondo a Tino Massaro che non vedevo da 27 anni e che mi ha riportato indietro con i ricordi, da Marleene ed Andree, olandesi alla prima esperienza fuori dall’ Europa agli ormai amici Sonia/Matteo e Angela/Alberto che di sicuro ritroverò al ritorno in Italia e poi molti di quanti mi hanno ospitato e che forse non rivedrò mai più: una umanità varia che ha lasciato una traccia dentro d me e mi ha di sicuro aiutato a conoscermi meglio, persone vere, autentiche .. persone, appunto!!

Domani sono ancora qui (come al solito sistemazione moto per l’ultima volta, spero, lavaggio intimo per l’ ultima volta, spero, relax e tranquillità prima di affrontare l’ ultima settimana di viaggio).

Stanco veramente no, voglioso di ritornare assolutamente si ..

Ciao ciao.

Maurizio

20.04.2023 EL TORO ANDALUZ

Chissà perché tutte le case di questa zona dell’ Andalusia sono bianche: che sia perché così i muri non assorbono troppo i raggi solari che qui .. picchia mica male??!!

Dai, a parte le battute è uno spettacolo (che ovviamente spesso richiama molti turisti) vedere questi paesini, piccoli o grandi, tutti di colore bianco con i tetti rossi: veramente bello.

E sulle colline campeggia il simbolo stesso di questa terra : el toro andaluz!!

Mi ripeto ma non posso fare a meno di godere della bellezza delle strade andaluse, sia per il paesaggio attorno che per il piacere di percorrerle con la mia kazakina ( ad oggi sono ormai 13.800 i km percorsi, quasi 54.000 quelli totali ..).

In uno di questi borghi, Sotiel Coronada, non posso fare a meno di fermarmi quando la mia attenzione viene presa da un bellissimo ponte ad arco; lascio la strada principale e percorro una stradina sterrata molto malmessa che mi fa scoprire, di fianco al ponte, un bel molino ad acqua del XVII° secolo; attraverso il diroccato ponte e ritorno in strada giusto il tempo di trovarmi al santuario di Nuestra Senora de la Coronata di Calanas, con i due pilastri in azulejos risalenti addirittura al XV° secolo: una fortuna essere passati di qua.

Pochi km dopo entro in Portogallo ed anche l’Algarve mi fa dono dei suoi bei paesaggi, delle sue pinete, dei suoi paesini .. naturalmente bianchi .. he he he ..

Lisbona è una grande e bella città e attraversarla tutta per arrivare a piazza Marquès de Pombàl, di fianco ai grandi giardini del Parque Eduardo VII, richiede il Suo tempo; è qui infatti che a poche centinaia di metri si trova la Pousada de Juventude, l’ ostello con camera da 7 letti che mi ospiterà stasera: molto ben organizzato, tutto quello che necessita, personale accogliente.

Se ci fosse posto resterei qui anche domani sera: sentiremo domattina dopo la colazione.

Ciao ciao.

Maurizio

19.04.2023 L’ ONDA NUVOLOSA

Non è che diventando vecchio divento più lamentoso (anche se qualcuno penserà il contrario); ed il mio non è neanche un lamento ma più che altro una constatazione: quella di oggi è stata penso la giornata più dura e sono arrivato alla Casa Cortijo Olivar nella Urbanizacion Casquero di Sevilla proprio stanco. Perchè?

Beh perché non sono partito presto per sbafarmi la bella e buona colazione al fantastico Riad Mogador e mi aspettavano circa 320 km per arrivare a Fnideq (strada normale, mica autovia ..), fermarmi e perdere quasi mezz’ora per fare il biglietto del ferry, passare la frontiera Marocco-Spagna (altra mezz’oretta ..), aspettare il ferry in ritardo di tre quarti d’ora, scendere ad Algeciras dopo le 17 e partire per i 210 km fino a Sevilla .. e sotto la minaccia di nuvoloni carichi di pioggia.

Per la strada (non ci mancasse altro) il tom tom mi ha fatto fare 25 km di una strada tra le montagne che se fosse stata sterrata sarebbe stata meglio: invece, stretta, rotta, mille buche e .. tanta polvere da mangiare e tanta polvere sui bagagli, ecco!!!

La strada poi è stata anche bella, sia la parte marocchina, attraverso campi coltivati, camion stracarichi, passi di montagna e, tra Chefchaouen e Tetouan, uno strano fenomeno di nuvole che scendevano come un’onda lungo i fianchi delle montagne, sia la zona della Frontera in Andalusia, con strade rurali divertenti e la bellezza dei villaggi blancos incastonati nel verde delle colline. Alla fine sono arrivato verso le 20.30 alla periferia della città di Siviglia, in una grande casa padronale di coltivatori di olivo, adattata ad ostello e piena di umanità varia, soprattutto lavoratori.

Arrivando ho attraversato la zona industriale con diversi centri commerciali, i vari Ikea, Decathlon, etc etc e appena sistemata la roba nel dormitorio prenotato son ritornato con la moto per fermarmi a mangiare un boccone.

Ho poi dormito profondamente ..

Ciao ciao.

Maurizio

18.04.2023 I PASSI DI MONTAGNA

Ottima la sistemazione al Gite Luna del Fuego, non eccezionale esteriormente (sembra una casa qualsiasi) ma molto ben strutturata all’ interno, con marito e moglie sempre pronti e che hanno sistemato tutto con gusto e attenzione all’ uso.

Ottima la colazione (con anche la Nutella ed una spremuta d’ arancia fatta al momento) e poi via al fresco delle gole; dopo il tunnel Zaabal la strada scende repentinamente per risalire, con grandi lavori in corso, fino ai 1907 mt dello Tizi-n-Talghemt.

Passo la cittadina di Midelt ed ancora salgo fino al col di Zad, nel medio atlante, passando per paesaggi alpini e tanti maestosi cedri, fino ad arrivare ai 2178 mt del colle; da lì si estende un vasto altipiano con laghetti e tanti animali (capre, pecore, cavalli bradi, asini, mucche) sorvegliati dai loro poveri pastori; ci sono infatti tanti piccoli insediamenti di povere baracche, tende raffazzonate, bambini sporchi che chiedono l’elemosina, umile gente. Scendendo di poco si incontrano le prime case e la cosa particolare è che hanno il tetto a due spioventi, tetti che vedo per la prima volta in Marocco. Particolare infine l’incontro con un gruppo di scimmie lungo la strada (penso macachi), abituati a prendere il cibo dalle mani dei turisti.

A Meknes ho scelto un posto fuori dalla medina ed il Riad Mogador è un piccolo bijou in stile moresco che illumina il cuore.

Domani di corsa a Ceuta, traghetto per Algeciras e pernotto a Sevilla. Lascio il Marocco per Spagna e Portogallo. Speremo ben ..

Ciao ciao.

Maurizio