E’ si, oggi è Pasqua, ma qui in Marocco (paese a forte prevalenza musulmana) si avverte meno; non me lo sono dimenticato ma a ricordarmelo ci avrebbero pensato i centinaia di whatsapp arrivati a tutte le ore .. se per caso ho saltato di rispondere a qualcuno gli faccio gli auguri qui con questo post.
Pasqua è sinonimo di pace e così la prima cosa che faccio stamattina è andare in uno dei luoghi simbolo di Laayoune (capitale della Repubblica Democratica dei Sahrawi – i tuaregh per capirci – non riconosciuta dal Marocco che ha fatto suo questo territorio, ricco di fosfati e .. altro) e scattare una bella foto con la bandiera della pace degli amici dell’ AVIP (grazie Francesco) posta sopra la mia moto!!
Ieri sera quando son salito in camera dopocena sono stato chiamato giù in reception dove mi aspettava Benoit, giovane motociclista francese di Lione, alloggiato anche Lui al Sahariano, che in sella alla Sua fiammante ultima edizione della Tenerè F700 Yamaha sta facendo il Suo Tour du Monde; grande scambio di informazioni e consigli (ammesso che ne abbia ..) e ideale passaggio di consegne tra un vecchio ed un giovane biker. Buena suerte, Benoit, e buona strada naturalmente ..
Stamattina colazione in camera (con i buonissimi cantuccini portati dall’ Italia), foto per AVIP e riparto sul tragitto al contrario dell’altro giorno e direi che c’è veramente poco da segnalare; al rifornimento programmato pulisco nuovamente la catena e la olio per bene; passo nuovamente per Tan Tan e la trovo ancora più sonnolenta della prima volta (forse perché stavolta non ci sono neanche gli studenti a movimentarla un po’); cambio più volte di corsia nel raddoppio in parte in costruzione della N1.
La vera, grande, rompente novità sono gli ultimi 250 km da Tan Ran a Tiznit (passando per Guelmim) dove io e Kazakina veniamo presi di infilata da un forte vento proveniente dal deserto, un vento caldo e afoso (umidità a iosa) che muove tanta tanta sabbia e che costringe a viaggiare obliquamente: una vera odissea con il sottoscritto che ha dolore al collo e kazakina che ha tutta la parte anteriore (cupolino, paramani, forcelle, faro, frecce, luci supplementari, carenatura) di un bel rosso sfumato.
Tutto dimenticato quando arrivo al Riad Asrir, nel bel mezzo della casbah di Tiznit: un albergo tradizionale marocchino, completamente in adobe (fango e paglia) e con arredamento originale dell’ 800. La gentilezza poi di Kadija e la competenza (anche in inglese) di Isaam aggiungono un valore in più a questo luogo fuori dal tempo. Bravi ragazzi.
L’avevo promesso e, anche se fuori dal tragitto ottimale, domani ritorno da Tino: ho tanti saluti da portargli.
Ciao ciao.
Maurizio