QIZILORDA DUE .. MA NON E’ VENDETTA!
Ancora colazione autogestita lungo la strada: biscotti (buoni), tazza con latte e cappuccino della McDonald e bustine di zucchero rubato non ricordo più dove!!
La frontiera stavolta è una trentina di km dopo tashkent e qui si invertono i ruoli perché sono i Kazaki a farmi dannare di più; diciamo che in due orette me la cavo, dai e adesso mi aspettano 570 km di una steppa monotona, ma monotona che di più non si può.
A movimentare un po’ lo scorrere dei km sotto le ruote (a proposito, Kazakina, all’alba dei quasi 10.000 km percorsi in 28 giorni si sta comportando non bene, di più: nessun problema meccanico – tochemo ferro – o elettrico, precisa nell’accensione, pronta nelle riprese, bene nella tenuta di strada e nelle città) è l’”incontro” con una piccola tempesta di sabbia (niente a che vedere con quella australiana o quella del deserto prima di Quetta in Pakistan) però fastidiosa, con forte vento che alza la polvere e la sabbia per parecchi km.
L’arrivo a QIZILORDA non desta comunque preoccupazioni; l’hotel Sirdaria ha visto di certo tempi migliori ma è molto spazioso ed in una zona tranquilla: dopo tanto sudore, polvere, tempo passato in sella la doccia è un toccasana sia per il fisico che per il morale.
Domani non ci sono frontiere (era ora, dico io ..) ma i quasi 700 km di steppa kazaka inducono di sicuro ai colpi di sonno: canzoni a squarciagola, qualche schiaffetto ed un caffettino ogni tanto dovrebbero aiutare.
Ciao ciao.