Ci alziamo alle sei e tre quarti ma riusciamo a partire solo alle otto; il traffico di Vigo a quell’ ora, come potete immaginare, è bello pesante ed il tempo non aiuta di sicuro: sembra che debba piovere da un momento all’ altro.
Invece non beccheremo neanche una goccia e sotto la guida del Lorcho la strada sulle montagne scorre veloce e senza intoppi; già alle 14 siamo davanti alla casa dove Jesus Nieto (detto Chuso) vive dividendo l’affitto con altri tre compagni: una ragazza e due maschi.
La casa è molto grande e soprattutto ha un giardino enorme dove il giovane spagnolo ha preparato un bel barbecue: forse ricorderete che Jesus per vent’anni ha aiutato il padre come “asador” al Salamanca, forse il più famoso locale di carne alla brace di Leon; ora il padre è andato in pensione e Lui si è preso un anno sabbatico per viaggiare e .. non fare nulla. Mica male come scelta!!
Siamo lì che stiamo mangiando e progettando futuri viaggi quando il Chuso, alzandosi dalla sedia, appoggia il piede su una affilata vanga da campeggio che ci aveva appena mostrato e si tagli il secondo dito del piede dx: una ferita bella larga ma soprattutto profonda, una ferita che butta tanto sangue, una ferita che io e Josè Luis decidiamo sia vista da un “centro de saude” lì vicino .. dove mettono 5 punti al giovane testone che non voleva proprio andarci. Comunque dai, poteva andare peggio.
Ritorniamo, ci cambiamo e andiamo al locale lì vicino lungo la strada dove ceniamo con tortilla e bocadillo .. innaffiati da un’ ottima Estrella Galizia 1906, la più buona birra della casa galiziana.
La bella notizia è che i due amici (anche il testone col piede tagliato) hanno deciso di accompagnarmi fino a Pamplona e restare a dormire nell’ hostel Aloha dove anch’ io sono alloggiato.
Navarra stiamo arrivando.
Ciao ciao.
Maurizio